No all’inserimento in automatico nell’atto di stato civile del nome del genitore intenzionale di un minore, nato da maternità surrogata. La tutela dei diritti del bambino nato all’estero, con una pratica «che offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane», va assicurata con l’adozione in casi particolari. Uno strumento che, dopo la sentenza della Corte costituzionale 79 del 2022 ha superato anche uno dei suoi punti critici, assicurando all’adottato un legame con i familiari dell’adottante. Con questa motivazioni le Sezioni unite della Cassazione hanno accolto il ricorso del sindaco del comune di Verona e del ministero dell’interno contro la sentenza della Corte d’Appello di Venezia di dare il via libera alla trascrizione nell’atto di nascita del nome del genitore di intenzione.
Corte di Cassazione sentenza 38162/2022.