Corte di Cassazione, nel 2024 rischio impennata di ricorsi per liti tributarie
Inefficace la definizione agevolata: si teme un nuovo boom di liti. L’obiettivo Pnrr è distante: nel 2023 arretrato di legittimità a quota 42.000, nel merito 257.000.Tra il 2019 e il 2023 le tre definizioni agevolate che si sono susseguite – previste dal Dl 118/2018, dalla riforma della giustizia tributaria (legge 130/2022) e dalla precedente manovra 2023 (legge 197/2022) – hanno prodotto in Cassazione il taglio di circa 11.700 liti fiscali. Al 31 dicembre 2023 in primo e secondo grado risultano arretrati pari a 256.587 unità, in diminuzione rispetto ai 269.809 del 2022. Ma il dato maggiormente sotto osservazione è rappresentato dai ricorsi e dagli appelli pervenuti: in calo costante dal 2015 a oggi. Le Corti di primo grado chiudono l’anno con complessivi 138.337 ricorsi, rispetto ai 145.984 del 2022. Oltre il 61% delle nuove liti al 31 dicembre scorso sono state attribuite esclusivamente alle Corti di sei Regioni: Sicilia, Campania, Calabria, Lazio, Lombardia e Puglia. Il secondo grado, invece, passa da 41.057 del 2022 a 36.911.